Come riconoscere l’oro?

oro puroL’oro ha da sempre giocato un ruolo importante nella vita dell’uomo, fin dagli albori. Infatti gli archeologi datano l’epoca delle prime estrazioni di oro attorno al 4.000 avanti Cristo. Il successo di questo metallo prezioso è durato fino ai giorni nostri, e sicuramente anche in futuro l’oro sarà un protagonista della finanza mondiale.

D’altra parte l’oro ha caratteristiche peculiari che lo rendono attraente e, di conseguenza, prezioso. Innanzitutto è piuttosto raro, in secondo luogo le sue caratteristiche fisiche e chimiche sono molto interessanti. Infatti è inattaccabile agli agenti atmosferici: il suo colore e la sua lucentezza sono mantenuti senza pericolo di ossidazioni o mutamenti che la maggior parte degli altri metalli hanno.

Solo il mercurio, l’acido nitroclorico (chiamato anche acqua regia) e l’arsenico possono danneggiarlo. In particolare, l’arsenico è in grado di scioglierlo, e per questo è utilizzato spesso nelle miniere d’oro.

Grazie alla sua duttilità e malleabilità è da sempre utilizzato per la fabbricazione di monili e gioielli. L’elevato valore commerciale ne ha fatto elemento di scambio. Storicamente, le monete venivano realizzate con questo metallo. Ancora oggi, ma solo a scopo di investimento, esistono le monete d’oro.

Le più famose sono la sterlina inglese, il Krugerrand sudafricano e l’American Gold Eagle. Nelle versioni da un’oncia il prezzo di queste monete si aggira attualmente a poco meno di 900 euro, ma il loro valore non è fisso, essendo funzione della quotazione definita univocamente per tutto il mondo alla Borsa di Londra.

Il cosiddetto Fixing dell’oro è determinato due volte al giorno. Il suo andamento è spesso complementare all’andamento dell’economia. Essendo considerato il bene rifugio per antonomasia, la richiesta aumenta nei periodi di crisi, così come la sua quotazione. Clamorosa è stata la sua rivalutazione nel periodo 2001 – 2011.

Un importante vantaggio che ha l’oro come investimento è dato dalla facilità della sua commercializzazione, ad esempio presso gli esercizi Compro Oro diffusi in tutte le nostre città. Nei negozi Compro Oro si possono naturalmente vendere anche altri metalli preziosi come argento e platino. Questi negozi trattano non solo monete ma anche, anzi, in particolare gioielli.

Questi costituiscono il cosiddetto oro usato. La loro valutazione sarà in funzione del peso e della purezza, che, per i monili, è generalmente pari a 18 carati, cioè una quantità di oro pari a 750 parti su 1.000. Le 250 parti rimanenti sono costituite di solito da argento e rame e, in funzione delle quantità relative di questi due elementi, potremo avere l’oro giallo, l’oro bianco, l’oro rosa e l’oro rosso.

Conoscere la purezza dell’oro presente nel proprio monile è semplice: basta cercare un piccolo timbro inciso nel metallo, di forma romboidale, con all’interno i numeri corrispondenti alla purezza che, come abbiamo visto, per i gioielli è normalmente 750. Sui lingotti d’oro, che sono in sostanza di oro puro, è invece indicato 999.9.

La presenza di questo marchio, chiamato anche punzonatura, è una prima garanzia del fatto che l’oggetto sia d’oro. Vediamo ora altri metodi che permettono ai non addetti ai lavori di avere una ragionevole certezza che i propri gioielli, che magari si intendono vendere, siano effettivamente d’oro.

Oltre al timbro del titolo visto precedentemente è importante che ci sia il timbro della ditta che ha realizzato il gioiello. Per vedere bene questi elementi è importante munirsi di una buona lente d’ingrandimento.

Poiché l’oro è amagnetico, un altro semplice metodo per valutarne l’autenticità si può fare con una calamita. L’oro vero non è attratto dalla stessa, per cui, se il monile si attacca, è falso.

L’ultimo metodo che citiamo, per il quale occorre una bilancia di precisione e un contenitore graduato anch’esso di precisione, è il cosiddetto metodo di Archimede. Questo metodo si basa sul ben preciso peso specifico dell’oro, che è generalmente più pesante, a parità di dimensioni, rispetto ad altri metalli.

Più pesante dell’oro, tra i metalli, c’è in concreto solo il platino. Per prima cosa si pesa il gioiello. Chiamiamo il risultato che si ottiene “X”. Quindi si mette dell’acqua nel contenitore graduato, ad esempio 100 centimetri cubi. Mettendo il monile nell’acqua il volume di acqua più il metallo di cui è fatto il monile aumenterà, supponiamo di “Y” centimetri cubi.

Con una calcolatrice, facendo il rapporto X/Y si otterrà un valore espresso in grammi fratto centimetri cubi che rappresenta la densità del metallo di cui è fatto l’oggetto. Se il risultato è attorno a 19.25, avremo la ragionevole certezza che si tratta di oro. Si tenga infatti presente che l’ottone ha densità attorno a 9 g/cm^3 e il ferro è a poco meno di 8 g/cm^3.